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Back to mum. Cammino fino a voi

16,00

 

Pagine: 190
Anno: 2022
Copertina: Elena Sorba

 

Una madre alla quale sono stati sottratti i due figli di 5 e 6 anni. La storia di un dolore causato da ragioni razionalmente incomprensibili. Dall’universo kafkiano alla realtà distopica il passo è breve e così, per recuperare la propria umanità, senza perdersi nel labirinto di un mondo ormai irriconoscibile, Elena di passi ne farà moltissimi: va da Pamplona a Santiago per capire, per sapere, per chiedere, per avere e per dare perdono e soprattutto per trovare la forza di proseguire la sua battaglia, che è anche quella di chi non si rassegna a vivere in un mondo ormai quasi del tutto privo di umanità.

Elena Sorba

Elena Sorba nasce a Cuneo nel 1977. Si laurea in lingue dopo aver studiato lingue alla Sorbona e a Barcellona. Ha lavorato presso organizzazioni umanitarie a Sarajevo, in Brasile ed in Kenia. Ha vissuto anche in Argentina, dove è diventata maestra di Tango. In Italia si è diplomata maestra di yoga per bambini.

Sognavo di fare il cammino da oltre vent’anni ma non c’era mai stata l’occasione e poi verso giugno di quest’anno un mio amico mi ha parlato del suo cammino di Santiago e in quel momento ho capito: quest’estate io avrei fatto il cammino di Santiago come protesta pacifica per i miei bambini portati via ingiustamente.

Stefania Ascari

Descrizione

Ci sono cose che non si pensano, che semplicemente succedono, o forse sarebbe meglio dire che devono succedere. Inizia con queste parole la commovente intervista a Elena Sorba, donna colta, professionista, realizzata e madre di due meravigliosi bambini. Potrebbe essere il racconto di una storia di famiglia felice, invece è il diario intimo e struggente del dolore quotidiano che devasta una madre amorevole a cui sono stati strappati i figli, perché ha avuto il coraggio di denunciare l’ex compagno. Ecco il cammino nel mio caso è successo. Mi spiego meglio. Sognavo di fare il cammino da oltre vent’anni ma non c’era mai stata l’occasione e poi verso giugno di quest’anno un mio amico mi ha parlato del suo cammino di Santiago e in quel momento ho capito: quest’estate io avrei fatto il cammino di Santiago come protesta pacifica per i miei bambini portati via ingiustamente. Lo scrittore Francisco Contrera lo definisce la chiamata del pellegrino, c’è un momento della vita in cui si lascia tutto e tutti e si parte… si può solo partire. E poi tutto ha iniziato a fluire… come sa fluire la vita quando va nel verso giusto. Nel giro di un mese ho creato il blog, ho percorso un centinaio di chilometri con gli scarponi nuovi per testarli e per esercitarmi, ho comprato l’attrezzatura e sono partita. Per una delle avventure più belle della mia vita. Per il cammino di cui, senza saperlo, avevo bisogno in quel momento. Quindi, quando qualcuno mi chiede perchè fare il Cammino di Santiago io non so rispondere. E’ il Cammino che ha scelto me, io l’ho solo seguito.